Collezione

Il Museo SAME è ospitato in un ampio open space e comprende un’area espositiva di circa 700 m².
Un percorso di scoperta fruibile attraverso tre chiavi di lettura: i trattori, dal 1927 al 1983; la tecnologia, dai motori alle componenti meccaniche; la comunicazione, dai dépliant pubblicitari ai cataloghi di prodotto.

Oltrepassata la soglia dove si trova la figura di Francesco Cassani, opera di Francesco Messina del 1970,si accede al Museo che rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia della meccanizzazione agricola.

In primo piano, naturalmente, i trattori. Il modello più significativo è una pietra miliare della meccanizzazione agricola: la Trattrice Cassani del 1927, tra le prime al mondo ad essere equipaggiata con un propulsore diesel, testimonianza dell’intuito ingegneristico di Francesco ed Eugenio Cassani, in grado di anticipare l’evoluzione della moderna agricoltura. Questa macchina era molto più funzionale ed economica dei modelli tradizionali a benzina, e si aggiudicò nel 1931 il primo premio al concorso per la “trattrice italiana agricola” indetto dal Ministero dell’Agricoltura.

Lungo la prima parte del percorso espositivo spicca la serie dei DA (Diesel aria), con il DA 25 a quattro ruote motrici del 1952, il SAME 240 chiamato la “Trattrice intelligente” con l’innovativa SAC (Stazione automatica di controllo) del 1959, i Samecar concepiti negli anni ’60 per lavorare la terra e trasportarne i frutti, il Centauro del 1966 che rappresenta l’internazionalizzazione di SAME, fino al famoso Explorer del 1983 contraddistinto dal significativo logo SAME, la tigre con quattro occhi.

L’esposizione prosegue all’interno dell’Area Motori che intende rendere omaggio all’ingegno dei fratelli Cassani e ribadire l’importanza della componente motore lungo tutta la storia dell’azienda: dagli innovativi progetti di motori aeronautici degli anni ’20 del secolo passato, ai primi motori prodotti da SAME durante la seconda guerra mondiale, sino all’attuale FARMotion, motore progettato e prodotto da SDF per l’uso esclusivo su macchine agricole.

Il Museo permette dunque di vedere “sul campo” l’evoluzione della tecnologia applicata nel tempo in ambito agricolo e di meglio conoscere un comparto produttivo fondamentale per la vita del nostro Paese.