Presentazione

Il Museo SAME, inaugurato nel 2008, custodisce materiali che testimoniano la storia di SDF e della meccanizzazione agricola italiana attraverso prototipi e trattori di serie in perfetto stato di conservazione, documentazione testuale e iconografica.

Il Museo rappresenta, insieme all’adiacente Archivio Storico, un esempio di recupero di un’area industriale all’interno dell’azienda (ex magazzino ricambi) allo scopo di conservare, promuovere e diffondere la storia di un’impresa che, grazie alle sue innovazioni tecnologiche, è riconosciuta come uno dei più importanti leader nella meccanizzazione agricola, sia a livello nazionale sia internazionale.

Il Museo inoltre contribuisce attivamente al rafforzamento dell’identità d’impresa che per noi significa essere consapevoli delle proprie radici e della propria cultura aziendale.

Il Museo e l’Archivio sono luoghi vivi e dinamici, in continua evoluzione grazie a contributi che periodicamente ne arricchiscono il patrimonio e all’organizzazione di eventi per la rete del Gruppo, gli appassionati, i clienti, i ricercatori e le scuole.

Accanto alla ricerca e alla conservazione, infatti, l’educazione è una delle funzioni principali di un museo, che attraverso mostre temporanee e visite guidate collabora a progetti formativi e di inserimento aziendale per studenti.

L’area espositiva racconta, grazie alle macchine d’epoca, gli oltre 90 anni di storia di SAME e presenta al centro uno showroom che, a seconda delle occasioni, viene allestito con trattori della produzione attuale.

Nei suoi spazi espositivi è visibile il risultato del lavoro dei fondatori Francesco ed Eugenio Cassani e con essi delle generazioni di uomini e donne che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della motorizzazione agricola nel nostro Paese.

Il racconto dell’Azienda e dei suoi protagonisti è affidato ai documenti tecnici, amministrativi, commerciali, ai materiali iconografici, ai prodotti e alle macchine conservati e valorizzati all’interno dell’archivio e del museo. Segni materiali che possono considerarsi a tutti gli effetti beni culturali, espressione delle valenze etiche ed estetiche dell’impresa e della capacità di innovazione, che dal passato si trasmette al presente.

Il Museo è stato dichiarato nel 2011 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, di “eccezionale interesse” ai sensi degli articoli 10 e 13 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (DL 22 gennaio 2004, n.42). Questo risultato si affianca alla dichiarazione di “interesse storico particolarmente importante” riconosciuta all’Archivio Storico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2010.