L’oro giallo di primavera

In questi giorni di fioritura della colza, che dipinge di un giallo intenso i campi facendoli somigliare all’opera di un artista, cogliamo l’occasione per mostrarvi una raccolta di fotografie di recente scoperta, catalogate e conservate nell’Archivio Storico SDF. In queste immagini sono protagonisti i trattori, un SAME Silver 180 nei campi di Crema, un Lamborghini Strike 120 nella campagna pavese e un DEUTZ-FAHR Agrotron 165.7 in Baviera.

Lo sapevi che…?
La colza deriva il suo nome dall’olandese Kolzaad, che significa “seme del cavolo”; è un ibrido naturale nato da un incrocio tra il cavolo e la rapa. La colza, coltivata fin dall’antichità in Asia e in Europa orientale, comparve nell’Europa occidentale nel XVII secolo, prima in Germania e nei paesi scandinavi per poi giungere velocemente anche in Italia e in Francia. È una pianta erbacea delle Brassicacee, annua o bienne, con fusto alto oltre un metro e fiori gialli in grappolo; ne esistono diverse varietà, quella primaverile, che si semina alla fine di marzo o all’inizio del mese di aprile, e quella invernale, che si semina in genere all’inizio di ottobre. Viene poi raccolta con la mietitrebbia opportunamente regolata.

Dai semi di colza si estrae per pressione un olio, un liquido giallo di odore e sapore abbastanza gradevole, impiegato nella preparazione dei saponi, per l’illuminazione e, associato al gasolio, per la produzione di bio-diesel, un carburante poco inquinante.

Gli scarti dei suoi semi, molto ricchi di proteine, sono invece un ottimo alimento per il bestiame. Inoltre, il fiore della colza è molto apprezzato dalle api; esiste infatti un miele di colza dal gusto fresco e intenso.

I principali produttori di colza al mondo sono la Cina, il Canada e l’India, mentre in Europa la Francia e la Germania.